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Il re degli anabattisti. Storia di una rivoluzione moderna

[Bockelson. Geschichte eines Massenwahns], traduzione dal tedesco di Aldo Audisio. Introduzione di Quirino Principe


Milano, Rusconi, 1971, La storia da vicino
cm 21x13.5, pp. 261-(3), cartonato, sovracoperta illustrata
Unica edizione italiana. Ottima copia

€ 24
Nel 1937 diede alle stampe un libro sugli anabattisti di Münster. L'opera, sequestrata in tipografia dai nazisti e distrutta, segnò la sorte di Reck-Malleczewen; sospettato di antinazismo, venne arrestato nel 1944 e avviato nel campo di concentramento di Dachau dove morì.


Il libro, ristampato nel 1958, viene era presentato in traduzione italiana con il titolo: Il re degli anabattisti.
Reck-Malleczewen vi narra la storia della corrente più estremista degli anabattisti, quella che fra il 1534 e il 1535 ha come protagonista Giovanni di Leida, detto anche Bockelson, che con i suoi «profeti» s'impadronisce della città di Münster trasformandola in una mostruosa città demonica. Con un documento intitolato «Reintegrazione» Bockelson annuncia il «ritorno alla purezza della religione cristiana» grazie al nuovo assetto sociale. Diversamente dai luterani gli anabattisti ritenevano possibile un ritorno alla purezza anteriore al peccato originale attraverso un rinnovamento sociale che desse una costituzione perfetta alla comunità cristiana.
Ma i risultati della rivoluzione non sono dei più confortanti: lussuria sfrenata, poligamia obbligatoria, isterismi collettivi, epurazioni quotidiane di coloro che non condividono il «nuovo ordine». Quando le fortune del «regno di Sion» declineranno e la città sara attanagliata dalla fame, gli anabattisti elimineranno le «bocche inutili » e giungeranno a uccidere i figli, conservandone i corpi in salamoia per i loro pasti. Il dramma si concluderà con la caduta di Munster e con l'uccisione di Bockelson e dei suoi compagni.

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